Ho analizzato brevemente un pò tutti i punti che devono essere chiariti nella compravendita, ma puoi cadere comunque in qualche "tranello".
Il codice civile indica all'acquirente due strade:
Risoluzione del contratto o riduzione del prezzo d'acquisto per difenderti di fronte al rinvenimento, a contratto firmato, di un "vizio nascosto" della casa appena comprata, cioè quando l'immobile appare in buone condizioni ma in realtà nasconde delle anomalie quali, per esempio, un tetto permeabile ad infiltrazioni d'acqua.
Questo esempio non è cosi raro perchè la macchie sul soffitto si tolgono con la cementite ed una buona tinteggiatura.
In questo caso l'acquirente ha un anno di tempo per accorgersi di questo vizio (che deve essere antecedente all'acquisto) ed otto giorni dalla scoperta per comunicarlo al venditore. L'onere chiaramente non sussiste se il venditore ha riconosciuto preventivamente l'esistenza del vizio.
Questo principio nasce dal fatto che il venditore è tenuto a garantire l'integrità dell'immobile venduto. In altre parole l'immobile deve essere privo di vizi che ne riducono il valore. In assenza, il venditore è tenuto a risarcire il danno al compratore a meno che non provi di aver ignorato senza colpe tali vizi ed i danni derivanti da tali vizi.
Attenzione, questo può essere legalmente fatto, ma una volta che hai firmato rivalerti su chi ha già venduto la sua casa è dura perchè farà di tutto per essere estraneo ai fatti cosi perderai ulteriore tempo e denaro.
E' bene sapere che per il codice civile puoi ancora intervenire dopo aver firmato il contratto ma è meglio investire del tempo prima con un professionista per cercare di risolvere questi vizi.
Ti è capitato qualcosa di simile? Raccontalo e diamo a questo capitolo una fonte di esperienza sul campo.$
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sabato 3 maggio 2008
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